dott.ssa Daniela Umiliata Psicologa Psicoterapeuta Psicodrammatista Junghiana |
LE DEE E GLI DEI DENTRO DI NOI
Il seminario si svolge in due giornate e si concentra sul discorso della psicologia archetipica. Quando la psicologia prende sul serio gli archetipi, è portata di necessità a liberare la coscienza dai suoi legami con una sola dominante, la psicologia archetipica in breve considera ogni fantasia, ogni sofferenza e ogni comportamento come dotati di importanza archetipica, come opportunità di scoprire “gli dei” che proteggono e provocano ogni evento dell’anima umana. Nelle divinità dell’antica mitologia si incarnano gli archetipi del femminile e del maschile che fondano e regolano lo sviluppo della psiche. Scoprire la complessità di questo Pantheon è quindi, in realtà, scoprire la complessità che ci abita e attraverso cui evolvere, al di là di visioni psicologiche dicotomiche e unilaterali. Come incipit viene illustrata la teoria junghiana dei Tipi psicologici che offre la mappa grazie alla quale esplorare queste molteplici dimensioni del nostro territorio psichico. Jung descrisse due differenti modalità di rapporto con la realtà, Estroversione ed Introversione e quattro funzioni fondamentali, Pensiero, Sentimento, Intuizione, Sensazione, costruendo una complessa tipologia risultante dalla combinazione dei Tipi generali e dei Tipi funzionali. Ciascuno di noi possiede entrambe le disposizioni e tutte le quattro funzioni, ma con la tendenza ad utilizzarne alcune maggiormente, come accade agli Dei della mitologia. I tipi psicologici sono il terreno della molteplicità, un modello tipologico basato su un Olimpo di dei e dee è un tentativo di creare una tipologia che non sia riduttiva, che non voglia ricondurre tutto a uno o pochi principi meccanicistici che oscurano la ricchezza della singolarità. Senza dimenticare che uno degli scopi fondamentali dei tipi psicologici è quello di conoscere se stessi, non tanto per scoprire a che tipo si appartiene, ma per approfondire la conoscenza dei molti nell’uno, per riflettere sulle relazioni tra le nostre dimensioni interne e quindi sulle relazioni tra noi e gli altri. Ciò che osserviamo su di noi e sul mondo è frutto della teoria dell’osservatore, della lente che utilizziamo, è auspicabile cercare di passare dal monocolo al prisma. Il cosmo portato da ciascun Dio non ne esclude un altro, infatti né le strutture archetipiche, né i loro modi di essere nel mondo sono reciprocamente esclusivi. Il seminario prosegue quindi con una approfondita disamina degli Dei Olimpici di prima e seconda generazione, seguendo la suddivisione in categorie di queste divinità che ha fatto Jean Bolen, psichiatra e analista junghiana. Nella prima giornata vengono prese in esame le Dee: Artemide, Atena, Estia, Era, Demetra, Persefone, Afrodite. Nella seconda giornata il lavoro verte sugli Dei: Zeus, Poseidone, Ade, Apollo, Ermes, Ares, Efesto, Dioniso. |
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